5 ricette giapponesi che ti faranno sentire in un cartone animato

di Marianna Pascarella (aggiornata il 17-11-2017)

Il cibo giapponese è uno dei più buoni e dei più famosi del mondo. Ormai non c’è praticamente città in Italia che non annoveri almeno un sushi bar e sono in tanti ad aver perfino provato a preparare i maki a casa con la stuoina di bambù.

5 ricette giapponesi che ti faranno sentire in un cartone animato

La ragione di questa passione per il cibo giapponese ha motivazioni diverse e io, personalmente, credo che ce ne siano almeno tre. La prima è, ovviamente, la grande bontà dei piatti giapponesi, che hanno la caratteristica di essere gustosi, leggeri e, in molti casi, anche super salutari. Basti pensare al sushi, alla tempura o anche al manzo di Kobe.

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La seconda è l’aspetto estetico: solitamente le ricette giapponesi sono mignon, curate fin nei minimi dettagli e super fotogeniche (un aspetto da non sottovalutare nell’era di Instagram e del foodporn), così tanto che a volte è proprio il loro aspetto “coccoloso” a spingerci a provarli.

La terza, invece, riguarda più chi è cresciuto attorno agli anni ’80 e ’90, gli anni in cui gli anime giapponesi hanno imperversato sui canali della TV italiana. Il cibo, infatti, ha spesso un ruolo non da poco nei manga e nei cartoni animati tratti dai fumetti giapponesi e ogni bambino ha sognato di diventare come i protagonisti dei suoi cartoni preferiti, magari iniziando proprio a mangiare come loro.

Fin da piccoli, però, abbiamo visto i nostri beniamini divorare con gusto piatti a noi sconosciuti, che non avevano niente a che fare con le merende e i pranzi al sacco che ci preparava la mamma. La voglia di provarli era tantissima, ma purtroppo erano introvabili e ancora oggi è difficile reperirli in un normale ristorante giapponese. Il perché in realtà è molto semplice: in gran parte si tratta infatti di piatti poveri o di streetfood. Insomma, qualcosa di molto diverso dal cibo raffinato che troveremmo in un ristorante normale.

Se il bambino che c’è in te ha ancora l’acquolina in bocca al solo pensarci, ecco una piccola lista con le 5 ricette giapponesi che ti faranno sentire in un vero cartone animato. E la buona notizia è che adesso non sono nemmeno così tanto difficili da trovare anche nelle nostre città!

1. Onigiri

Il primo sono sicuramente gli onigiri, i piccole polpettine di riso bianco con una striscia di alga nori alla base di cui si strafoga qualsiasi personaggio dei cartoni. Non so tu, ma io, quando ero piccola, non sapevo assolutamente che cosa fossero e non ero nemmeno sicura che fosse uno snack salato. Immagina il mio stupore, perciò quando ho scoperto che in realtà sono ripieni!

In Giappone si tratta di un piccolo snack freddo di forma triangolare oppure sferica, perfetto per riciclare il riso e il cibo avanzato con ripieno di pesce, verdure, prugne umeboshi e altro ancora a piacimento.Ricette giapponesi dei cartoni 2

2. Ramen

Anche il ramen è uno di quei piatti che non mancano mai nei cartoni animati giapponesi. Hai presente quando iniziano a risucchiare gli spaghetti da una ciotolona di brodo in cui sono mischiate fettine di carne, uova sode, verdure e una misteriosa rotellina bianca con al centro una spirale rosa? Ecco il ramen è proprio questo, una gustosissimo piatto unico composto da spaghetti in brodo e tanti altri ingredienti.

Tra tutti gli ingredienti il più misterioso è costituito proprio da quella rotellina bianca e rosa, sconosciuta in Italia. Si tratta del kamaboko ed è un tipico cibo giapponese preparato frullando insieme surimi e pesce azzurro e spesso viene colorato e riadattato in modo da fargli assumere forme particolari, come animali e fiori.Ricette giapponesi dei cartoni 3

3. Okonomiyaki

Uno dei cibi che più di tutti mi facevano gola quando ero piccola erano le “polpette” di Marrabbio, il papà di Kiss Me Licia. Per chi non avesse mai visto questa pietra miliare della tv anni ’80, Marrabbio era il proprietario del Mambo, un piccolo ristorantino a conduzione familiare famoso per le sue polpette cucinate alla piastra, di cui andavano particolarmente ghiotti Andrea e il gatto Giuliano.

Queste “polpette” però assomigliavano più a delle frittate che a delle vere polpette e infatti, una volta cresciuta, ho scoperto che si trattava di okonomiyaki, uno degli street food preferiti dai giapponesi. Il nome significa letteralmente “ciò che vuoi alla griglia” e la ricetta è composta da un impasto a base di verza, acqua, farina di grano e uova, sul quale vengono aggiunti altri ingredienti a scelta del consumatore. A coronare il tutto salsine a volontà, rondelle di cipollotto e katsuobushi, ovvero sottilissimi fogli di tonno affumicato che sembrano danzare con il calore.Ricette giapponesi dei cartoni 4

4. Takoyaki

Quelli che invece assomigliano a delle vere polpette sono i takoyaki, deliziose e soffici sferette da acquolina in bocca, preparate con una vellutata pastella di farina con un cuore di polpo (che in giapponese si chiama appunto tako).

Come gli okonomiyaki, anche i takoyaki sono resi ancora più golosi da una generosa dose di salsa, maionese e katsuobushi. Solitament i takoyaki vengono serviti in una tipica barchetta di bambù da cui mangiarli, uno alla volta, con uno stuzzicadenti o una piccola forchetta.Ricette giapponesi dei cartoni 5

5. Dorayaki

I dorayaki sono la merenda preferita di Doraemon, il gatto-robot che con i suoi ciuski cerca di aiutare (a volte maldestramente) lo sfortunato Nobita! Si tratta di due piccoli dischi, preparati con un impasto molto simile a quello dei pancake, uniti tra loro da un abbondante strato di marmellata di fagioli azuki, legumi dolciastri tipici del Giappone.

Il nome deriva dalla parola “dora”, che significa “gong”, ed è dovuto probabilmente alla forma circolare di questo dolce, che ricorda appunto il famoso strumento musicale di origine orientale. La leggenda vuole però che il nome sia dovuto alle modalità di preparazione dei primi dorayaki: si narra infatti che un samurai di nome Benkei si dimenticò il gong a casa del contadino presso il quale si era nascosto; scambiandolo probabilmente per un curioso attrezzo da cucina, quest’ultimo lo utilizzò per friggere i primi soffici dorayaki.Ricette giapponesi dei cartoni 6

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