Zuppa di zucca, ceci e castagne. Un delizioso comfort food autunnale!

La zuppa di zucca, ceci e castagne è uno di quei piatti che sembrano nati apposta per raccontare l’autunno nella sua forma più intima e consolatoria, una sintesi perfetta tra dolcezza, cremosità, rusticità e memoria. È una di quelle preparazioni che già dal profumo parlano prima ancora di essere servite, un profumo che sa di legna umida, di foglie che scricchiolano, di aria fresca e di tavole apparecchiate con calma, senza fretta. Al centro di tutto c’è la zucca, regina indiscussa della stagione, con il suo colore vivido, il suo sapore dolce e vellutato, la sua capacità di diventare una base morbida che accoglie e avvolge tutto ciò che le viene accostato.

La zucca, una volta trasformata in zuppa, diventa quasi una crema solare, brillante, calda, capace di trasformare anche una giornata grigia in un momento luminoso. È come un abbraccio caldo sotto forma di alimento, una consistenza che non giudica, non spinge, non invade: avvolge, semplicemente. Accanto alla zucca ci sono i ceci, che portano una dimensione diversa, più terrena, più proteica, più decisa. I ceci sono da sempre uno degli ingredienti più versatili della cucina mediterranea, capaci di adattarsi a sapori delicati o intensi, pronti a donare corpo a una zuppa e allo stesso tempo a mantenere la loro identità. In questa ricetta diventano un contrappunto straordinario alla morbidezza della zucca: la loro consistenza più ferma aggiunge ritmo alla zuppa, impedendole di diventare monotona, offrendo ad ogni cucchiaio un piccolo momento di masticazione, un punto di ancoraggio. E poi ci sono loro, le castagne, che sono forse l’elemento più poetico di questa combinazione. Le castagne portano con sé un sapore antico, quello dei boschi, delle cucine più rurali, delle tradizioni montanare. Hanno un gusto che non è semplicemente dolce: è caldo, avvolgente, leggermente affumicato, quasi misterioso nella sua profondità. Nella zuppa si comportano come piccoli scrigni di dolcezza farinosa che si sciolgono lentamente, rilasciando il loro carattere mano a mano che ci si addentra nel piatto.