Stampare il Cibo in 3D

di Marianna Pascarella (aggiornata il 14-01-2014)

Il futuro dell'alimentazione? Il cibo stampato in 3D!
Dalle ricerche in ambito spaziale arrivano i primi prototipi di stampanti 3D in grado di sintetizzare il cibo. Scopri come creare la pizza 3D.

Stampare il Cibo in 3D
 

Dopo l'invenzione delle stampanti 3D per la stampa in tre dimensioni di oggetti prototipali, una delle applicazioni più interessanti che si intravedono all'orizzonte per questo tipo di tecnologia è senza dubbio il food printing ovvero la stampa 3D di cibo.

Le ricerche sono già state avviate nei laboratori di istituti statunitensi e britannici, e sono ormai considerate di interesse da molti Paesi viste le implicazioni dirette che potrebbe avere sulla produzione di cibo su vasta scala. Nel 2010, dopo anni di ricerca ed esperimenti, con il progetto Fab@Home, Jeffrey Lipton del Computational Synthesis Lab (CCSL) della Cornell University negli USA è riuscito a creare una particolare stampante 3D in grado di utilizzare cibo liquefatto al posto del tradizionale inchiostro.

Nel 2011 un gruppo di ricercatori dell’University of Exeter è stato in grado di stampare per la prima volta un oggetto tridimensionale interamente costituito di cioccolato.

Il cibo stampato in 3D non è quindi più fantascienza, ma qualcosa di molto concreto che sarà una realtà nel prossimo futuro.

Le stampanti 3D per foodprinting costano tra i 2.500 e i 5.000 euro e non è ancora possibile acquistarle nei tradizionali negozi di elettrodomestici ma solo online. Ogni cartuccia contiente un ingrediente anzichè il solito inchiostro.

Per esempio, per la stampa di una pizza, vengono utilizzate cartucce per l’impasto, per il sugo di pomodoro e per la mozzarella. La stampa viene effettuata a strati sovrapposti fino a creare la tridimensionalità.

Fonte Foto: www.slashgear.com

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