Sicilia: la terra dello street food

di Marianna Pascarella (aggiornata il 09-09-2017)

Per trovare il paradiso dello street food non è necessario andare oltreoceano. Basta fare un salto in Sicilia! Ecco le 10 bontà di street food Made in Sicily che non puoi non provare almeno una volta.

Sicilia: la terra dello street food

Sarà per il nome anglofono o sarà perché rievoca una certa idea di modernità e un legame con la frenesia delle megalopoli più contemporanea, ma quando si pensa allo street food, la mente pare catapultarsi quasi istantaneamente tra le strade e i grattacieli di New York o di qualche altra metropoli statunitense i cui ritmi sfrenati obbligano le persone a uno stile alimentare rapido e ultra informale.

Eppure da secoli le nostre città sono ricche di street food, ovvero di cibo venduto, consumato (e molto spesso preparato) in strada. Anzi, proprio in Italia si trova uno dei paradisi del cibo di strada: la Sicilia.

Nelle città siciliane, e in particolare a Palermo, il cibo di strada è praticamente ovunque: nei mercati storici, nelle piazze, e lungo i lati delle strade, costellati di bancarelle e baracchini ambulanti. Insomma, non c’è modo di evitare i profumi irresistibili dello street food siciliano.

Leggi anche come fare la  Cassata siciliana

 

Curiosi di scoprire quali sono i più appetitosi? Ecco i 10 street food siciliani (più 1 bonus super goloso) che non puoi non assaggiare quando visiti la Trinacria.

Pani câ meusa

U pani câ meusa, in dialetto siciliano, si traduce letteralmente in “pane con la milza”. Sembra un piatto per stomaci forti, ma in realtà è una squisitezza tipica di Palermo. Si tratta di un panino morbido, molto simile al panino per gli hamburger, che viene farcito con milza e polmone di vitello, che vengono prima bolliti e poi fritti.

Ne esiste anche una variante “maritata”, ovvero arricchito con ricotta, limone e pepe.Street food siciliani - pani ca meusa

Stigghiole

Se ami provare tutto e non ti lasci scoraggiare dai cibi più inusitati, ti consiglio di provare le stigghiole, una leccornia per chi va pazzo per le interiora.

Si tratta di spiedini molto saporiti, preparati con le budella d’agnello, che vengono dapprima lavate accuratamente con acqua e sale, quindi condite con prezzemolo, attorcigliate attorno a uno spiedino e, infine, cotte alla brace. Si mangiano caldissime, appena tolte dalla cottura, senza altro condimento all’infuori di un pizzico di sale e di un goccio di limone.Street food siciliani - stigghiole

Pani cunzatu

Pani cunzatu è il termine siciliano per definire il pane condito. Conosciuto anche come “pane della disgrazia” è una delle ricette più tipiche della cucina povera sicula: si trattava infatti della pietanza più comune per chi non aveva sufficienti risorse per comprare alimenti sostanziosi con cui accompagnare il pane e che perciò, per renderlo un po’ più appetitoso, lo arricchivano con i condimenti più semplici ed economici, come olio, acciughe, pomodori, origano, sale e pepe.

Oggi si prepara anche con condimenti più ricchi, ma la versione più tradizionale rimane una della preferite dai siciliani e dai turisti.

Frittola

La frittola palermitana è una preparazione che prevede prima la bollitura e poi la frittura nello strutto delle frattaglie di vitello. Una volta fritte, le frattaglie vengono condite con alloro, pepe e limone, e adagiate, ancora roventi, nel panaru, ovvero un cestino di vimini coperto da uno straccio che le protegge.

Si possono mangiare sia “al naturale”, in un conetto fatto con carta oleata, sia come farcitura di un panino morbido di forma affusolata (il semprefresco) o circolare (la focaccia).

Quarume

Eh già, sono proprio tanti gli street food siciliani che hanno come ingrediente forte uno o più tagli di carne solitamente considerati di scarto. Oltre ai tre citati qui sopra, è il caso anche del quarume, un termine che in dialetto siciliano significa semplicemente “pietanza calda”. Si tratta di un piatto tipico sia della zona di Palermo che di Catania, composto da varie parti delle interiora di vitello, bollite in un pentolone (chiamato quarara) insieme a cipolle, carote, sedano e prezzemolo e servite calde, sia con il brodo di cottura sia in una versione “asciutta” che non prevede brodo ma un leggero condimento con un filo d’olio, sale e pepe.

Arancini

C’è chi li chiama arancini e chi arancine, al femminile, ma tutti sono d’accordo sulla loro bontà. Queste bombe fritte di riso allo zafferano devono il loro nome al colore aranciato che assume la panatura esterna dopo la frittura, che li rende molto simili a delle arance.

Il ripieno è composto solitamente da ragù, piselli e caciocavallo filante, ma ne esistono molte varianti diverse, tra cui una buonissima e molto diffusa con dadini di prosciutto cotto e mozzarella. Un’altra variante molto comune è quella di forma conica, simile a quella di un vulcano, che viene preparata principalmente nella Sicilia orientale, la terra dell’Etna appunto.Street food siciliani - siciliani

Sfincione

A vedersi lo sfincione assomiglia molto a una pizza al trancio. Come quest’ultima è preparata con una base di pasta da pane e ha una consistenza soffice e spugnosa. A cospargere la superficie – e a rendere così buono lo sfincione – c’è un generoso strato di salsa di pomodoro, cipolla, acciughe e origano. Anche in questo caso le varianti si sprecano!

Scaccia

La scaccia è proprio una particolarità tutta da assaggiare. Si tratta di una sorta di calzone o di focaccia farcita originaria di Modica, in provincia di Ragusa, composta da un impasto a base di farina, acqua, olio e sale, che viene steso molto sottile, cosparso con il condimento desiderato (quello tradizionale è realizzato con ricotta, cipolla, melanzane, pomodoro, salsiccia) e ripiegato più volte in modo da sigillare per bene il ripieno all’interno.

Pane e panelle

In Sicilia c’è spazio anche per lo street food vegan. Non ci credi? Ti tocca provare pane e panelle, allora! Si tratta di un semplice panino ripieno di sottili frittelle preparate con farina di ceci, acqua e sale: le panelle appunto.

Semplicissimo e molto appetitoso, il pane con le panelle si può insaporire a piacimento con una spruzzata di succo di limone e una spolverata di pepe nero.

Calia e simenza

Per chi non conosce il dialetto siciliano è difficile indovinare che cosa sono calia e simenza. Si tratta di uno snack da strada vegano al 100% e costituito semplicemente da un misto di ceci (la calia) e di semi di zucca secchi (la simenza), che vengono tostati e salati prima di essere venduti.

Vengono preparati un po’ in tutta la Sicilia in occasione delle feste patronali o altri eventi particolarmente importanti. Vanno sgranocchiati finché sono tiepidi e ancora croccanti.

Bonus Track: il cannolo

Chiudiamo questa rassegna con i celeberrimi cannoli, i signori indiscussi dello street food siciliano dolce. Anche se ora sono diffusi nelle pasticcerie chic di tutta Italia, i cannoli nascono come vero e proprio cibo da strada ed erano venduti nei giorni di festa da ambulanti che giravano con i loro tradizionali carretti per le strade delle città siciliane, farcendo sul momento, con ricotta di pecora zuccherata, le cialde vuote preparate in precedenza.

Non c’è cannolo come quelli preparati in Sicilia, conditi con canditi, granella e cioccolato, o serviti semplici in tutta la loro golosità. Non ti resta, perciò, che fare un salto nell’isola dell’Etna per provare questa e tutte le altre delizie di street food della lista!Street food siciliani - cannoli

Dai un Voto!
1 1 1 1 1
Media 4.99 (154 Voti)
Mostra i Commenti