Cucina Egiziana

di Marianna Pascarella (aggiornata il 26-05-2007)

La cucina egiziana risente molto dell'influenza degli altri paesi mediorientali. Infatti, la maggior parte delle ricette egiziane non sono tipiche dell'Egitto, ma sono comuni ai paesi dell'area mediorientale. Molti piatti della cucina egiziana, che vengono  rivendicati come locali, si trovano indifferentemente in Turchia, Libano o Siria. Tuttavia alcune ricette tipiche dell'Egitto sono realmente specialità della cucina egiziana locale.

Cucina Egiziana
 

Piatti tipici

Tra i piatti più popolari della cucina egiziana, troviamo il fuul detto anche fuul medames, preparato con fave ammorbidite in acqua per una notte intera e fatte poi bollire. Il fuul è considerato un piatto molto economico e per questo è diventato il piatto base dell'egiziano medio. Si sostiene che in Egitto l'usanza di mangiare il fuul risalga al tempo dei faraoni. Nella sua forma più complessa, le fave sono condite con olio di oliva e succo di limone e aggiustate con sale, pepe e cumino e talvolta guarnite con un uovo sodo sminuzzato. Molto più comunemente, le fave, sono ridotte in crema con la quale si farciscono i famosi panini detti Pita. Per molti egiziani il panino di fuul rappresenta la colazione e il pranzo.

Molto consumata nella cucina egiziana sono anche le felafel (detti anche taamiya), polpettine di fave bianche essiccate (fuul nabeid) e insaporite con spezie e fritte in olio. Sebbene le felafel siano diffuse in tutto il Medio Oriente, la ricetta per la loro preparazione è fatta risalire all'antico Egitto. Nei pasti principali della cucina egiziana, le felafel sono servite a parte in un piattino, ma spesso costituiscono uno spuntino, spezzettate e presentate in un panino di pita con insalata e sottaceti, i torshi.

Le verdure farcite sono molto diffuse nella cucina egiziana, per lo più melanzane (badiyngan) e peperoni (filfil), e si consumano sia calde, sia fredde. Le melanzane vengono anche grigliate, passate e insaporite con thina, una crema di semi di sesamo, olio di oliva e aglio, a formare una crema detta baba ghanug. Molto comune è anche una ricetta a base di foglie di vite farcite, warak  enab. Per la farcitura, oltre alla carne, ingrediente principale, sono spesso aggiunti riso unito a spezie e pomodori, cipolle, menta e cinnamomo sminuzzati.

Il grano è il cereale più coltivato, ma il riso trova un più ampio uso come piatto base o di contorno della maggior parte delle pietanze, di cui un insolita variante è rappresentata da una sorta di tagliolini sottili. Fagioli di ogni tipo, piselli secchi, lenticchie e ceci sono parte rilevante della dieta ed entrano nella preparazione di svariate zuppe e stufati che le donne egiziane amano cucinare e che purtroppo solo raramente sono proposti nei ristoranti. Con i ceci si prepara un crema, hummus, servita anche come contorno, che si mangia con il pane. Un pasto senza pane è assolutamente impensabile e infatti il termine arabo che lo definisce, significa anche "vita".

Esiste un'infinità di tipi di pane. Il più comune, preparato con farina grossolanamente macinata, è sottile come un disco e ha le dimensioni di un piatto. In quanto alla carne, prevale l'agnello. Il manzo è meno diffuso e, poiché le leggi alimentari islamiche lo vietano, il maiale non viene consumato. Da tempo il costo della canne è proibitivo, viene quindi servita in piccole porzioni e grigliata, kebab, o cotta a lungo per farne uno stufato, o ancora macinata e usata come ingrediente del ripieno delle verdure. Il pollo è un piatto molto comune, così come il piccione, una prelibatezza egiziana specialmente se farcito. Assolutamente da provare, è la zuppa molokhiya, a base di foglie dello stesso nome, simili agli spinaci. La sua consistenza è tanto viscida da renderne difficile la deglutizione e la sua insipidezza ricorda la gelatina. Nonostante queste premesse, questa zuppa ha assunto in Egitto un'importanza simbolica, quasi patriottica.

I Dolci Egiziani

I dolci rappresentano una vera e propria passione nella cucina egiziana, soprattutto per quanto riguarda i tipici pasticcini molto dolci e appiccicosi. Il termine generale con cui sono definiti questi pasticcini ricchi di zucchero è baklava: strati di pasta sfoglia farciti di granella di noci e pistacchi e imbevuti di sciroppo. Vengono cotti in grandi teglie e quindi tagliati nella tipica forma a losanga prima di essere venduti a peso. Altro dolce tipico della cucina egiziana è il Konafa, ottenuto facendo colare una pastella liquida su una lastra metallica calda a formare dei fili immediatamente rimossi affinché rimangano soffici. Vengono quindi ammonticchiati su una base di formaggio tenero o di panna. Il konafa è spesso associato alle festività ed è sempre consumato durante il periodo del Ramadan.

Molto utilizzata nella cucina egiziana è una crema di latte addensata con farina fine di granoturco, spesso profumata con acqua di rose e decorata con noce di cocco o mandorle tritate, detta muhalabiya, che si può trovare in tutti i ristoranti dove tra l'altro è possibile anche ordinare l'om mal, un dolce a sfoglie con noci e uvetta, impregnato di panna e latte e cotto al forno.

Le Bevande Egiziane

Il Tè (shai) e il caffè (ahwa) sono offerti in ogni e occasione e fanno parte integrante della cultura, e dell’ospitalità. Entrambe le bevande vengono servite forti e con molto zucchero. Il tè è versato in bicchieri sul cui fondo volteggiano le foglie, mentre il caffè egiziano è servito in una minuscola tazzina per metà colma di sedimenti. Spesso è aromatizzato al cardamomo, ma è molto forte. Una alternativa al caffè egiziano è rappresentata dai succhi fatti di frutta fresca egiziana. Un piatto di frutta è di norma servito alla fine del pasto, ma di norma in ogni strada ci sono bancarelle che propongono succhi e spremute di frutti di stagione preparati al momento: guava (guafa), mango (manga) arancia (burtuqal), canna da zucchero (assab) e limone (limun). Durante i mesi più freddi si usa bere il sahlab, una bevanda a base di latte addensato con una farina ottenuta dal bulbo di una varietà di orchidea e aromatizzata con granella di noci e cinnamomo. Nei mesi estivi è tipico il karkade, ottenuto da un infuso di fiori di ibisco.

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