Come misurare la temperatura degli arrosti

di Marianna Pascarella (aggiornata il 22-06-2017)

Cuocere perfettamente un arrosto non è così semplice come si potrebbe pensare, ma con gli accorgimenti giusti, qualche suggerimento ed un semplice ed economico termometro per arrosti, potrete facilmente verificare la temperatura al cuore, ossia la temperatura che la carne ha raggiunto nella parte centrale dell’arrotolato, che indica esattamente il punto di cottura della carne.

Come misurare la temperatura degli arrosti

Per preparare un arrosto perfetto è importante conoscere bene i tempi di cottura del pezzo di carne che si vuole cucinare, riuscire così a controllare bene come e quanto cuocerlo, per evitare una cottura eccessiva, che renderebbe la carne secca, o una cottura scarsa, che invece vi farebbe servire un arrosto troppo al sangue. Un tempo di cottura troppo lungo o troppo breve rischierebbe col rovinare anche un taglio di carne di prima scelta.

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Se non avete grande esperienza con gli arrosti, o non conoscete il trucco della nonna per verificarne la cottura, il consiglio è quello di utilizzare un semplice, economico e pratico termometro da temperatura al cuore (quello che viene comunemente chiamato “termometro per arrosto”).

Il termometro per arrosto è costituito da una sonda metallica sottile, lunga circa 15cm, con la forma di uno spillone, con il quale infilare la carne. Sull’estremità opposta alla punta è posizionato il display del termometro (analogico o digitale), che in genere oltre a riportare le varie temperature, ha anche dei semplici simboli (o indicazioni) con i quali identificare la temperatura giusta per le varie tipologie di carne.

Come utilizzare il termometro per arrosto

La “punta” del termometro deve essere infilata all’interno del pezzo di carne, nella parte più spessa e carnosa, possibilmente evitando le zone troppo grasse e l’osso. Una volta infilata la sonda attendete 15-20 secondi affinché il termometro possa stabilizzare la temperatura individuata ed indicare così quella corretta. Il raggiungimento della temperatura desiderata indicherà che la carne è cotta come indicato.

La temperatura da raggiungere dipende dalla tipologia di carne scelta, mentre gli effettivi tempi di cottura dipenderanno dallo spessore del pezzo di carne.

Quali sono le temperatura per gli arrosti

Le differenti tipologie di carne hanno caratteristiche organolettiche diverse e necessitano di conseguenza di tempi di cottura differenti, andando così a raggiungere una temperatura di cottura che può essere anche molto diversa. Le carni bovine sono quelle che hanno un raggio di azione molto più ampio e permettono di scegliere in qualche modo il risultato, potendo variare, in base ai propri gusti, tra una cottura più “al sangue” ed una più asciutta.

Vediamo in dettaglio quali sono le temperature da verificare con i termometro per arrosti, per essere certi del risultato e non sbagliare.

  • Manzo: dai 44° ai 50° si ottiene una cottura al sangue; dai 58°-60° una cottura “a puntino”; tra i 65°-68° ben cotto.
  • Vitello: intorno ai 60° si ottiene una cottura delicata, definita “rosa”; sui 68° è cotto “a puntino”; intorno ai 75° è ben cotto.
  • Agnello: sui 63° è “rosa”; sui 71° “a puntino”; sui 74° ben cotto.
  • Pollo: per questa tipologia di carne si parla sono di cottura a puntino e la temperatura giusta è di 85°.
  • Tacchino e anatra: per queste carni vale un discorso analogo a quello che regola la carne del pollo e la temperatura in questo caso deve essere sugli 80°-85°.
  • Oca: come prima la temperatura da raggiungere per una cottura a puntino è di 90°-92°.
  • Maiale: per la carne di maiale la temperatura corretta per la cottura a puntino è sui 75°-85°.
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