Come conservare il Tartufo

di Marianna Pascarella (aggiornata il 15-02-2015)

Il tartufo bianco, e a seguire il tartufo nero, è un pregiatissimo fungo, uno degli alimenti più costosi che ci siano in commercio. E' evidente quindi che una corretta conservazione dello stesso sia indispensabile al fine di preservarne la qualità, evitare deterioramenti (che comporterebbero anche un notevole danno economico) e poterlo utilizzare nella maniera ottimale e per tempi che siano i più lunghi possibili.

Come conservare il Tartufo

Le caratteristiche principali del tartufo sono in primis la sua rarità, poichè non è semplice trovarlo, i ricercatori di tartufi sono infatti degli esperti, spesso specializzati in questo campo, nonchè l'impossibilità di coltivarlo. Altro inestimabile pregio del tartufo è sicuramente il suo aroma ed il suo profumo, così particolari da renderlo un ingrediente che rende ogni piatto, anche il più semplice, davvero pregiato.

Leggi anche  Come conservare le castagne

 

Per conservare il tartufo esistono diversi metodi, la cui scelta dipende dalle esigenze personali. Di seguito sono riportati i principali.

Come conservare il tartufo al naturale

Il primo metodo di conservazione del tartufo è quello che permette di conservarlo al naturale. Il tartufo deve essere pulito dal grosso del terriccio (assolutamente non lavato!), avvolto in della carta assorbente da cucina e riposto in un contenitore di vetro a chiusura ermetica. La carta da cucina deve essere cambiata giornalmente, essa infatti assorbirà la naturale umidità del tartufo e se non viene cambiata il tartufo si deteriorerà.

In questo modo avrete un sapore sempre molto naturale del fungo, con un periodo di conservazione che arriva fino ad una settimana. Nel frattempo potrete anche utilizzarne solo una parte e continuare a conservarlo allo stesso modo.

Come conservare il tartufo con il riso

Altro metodo di conservazione del tartufo consiste nel metterlo in un vasetto di vetro, completamente ricoperto da riso. Il riso essendo naturalmente povero d'acqua tenderà ad assorbire l'umidità del tartufo, ma ha anche lo svantaggio di assorbirne anche parte dell'aroma del tartufo stesso, che andrà man mano affievolendosi.

Anche in questo caso i tempi di conservazione sono di circa una settimana.

A causa della diminuzione di aroma non risulta il metodo di conservazione ottimale, tuttavia se optate per questo è quantomeno consigliabile non gettare il riso utilizzato per la conservazione ma utilizzarlo invece per un risotto al tartufo, visto che esso si sarà naturalmente impregnato del'aroma e del profumo del tartufo.

Come conservare il tartufo con olio o burro

Un altro metodo di conservazione del tartufo, ritenuto anche molto valido consiste nella conservazione con olio o burro. Per farlo occorre pulire bene il tartufo (potete utilizzare della carta da cucina umida), affettarlo e sistemarlo nelle vaschette da ghiaccio. Quindi ricoprirlo con olio extravergine di oliva o burro chiarificato. A questo punto potete congelare le vaschette di tartufo per poi prelevare le vaschette da utilizzare all'occorrenza.

In questo modo il tartufo si conserva anche un paio di mesi.

Come congelare il tartufo

Per congelare il tartufo evitando tutti i passaggi descritti prima o comunque evitare di utilizzare anche olio o burro, potete pulire perfettamente il tartufo (va bene con foglio di carta umida), chiuderlo in un sacchetto per alimenti (preferibilmente sottovuoto) e riporlo in freezer per congelarlo.

In questo modo il tartufo si conserva anche per 5-6 mesi.

L'unica accortezza da avere è quella di utilizzare il tartufo ancora congelato, altrimenti, una volta scongelato, si ammorbidisce diventando gommoso.

Leggi tutte le  Ricette con il Tartufo

Dai un Voto!
1 1 1 1 1
Media 4.95 (269 Voti)
Mostra i Commenti