Okra: l'ingrediente segreto dei Caraibi

di Marianna Pascarella (aggiornata il 25-08-2017)

Gombo, bamiya e quiabo: l’okra è un ingrediente dai mille nomi che arriva dai Caraibi. Ma che cos’è esattamente e come si prepara? Scopriamo le proprietà di questo alimento tropicale

Okra: l'ingrediente segreto dei Caraibi

Se non possiamo volare ai Caraibi, possiamo però portare i Caraibi a casa nostra. Come fare? Introducendo un pizzico di Caraibi nella preparazione dei nostri piatti, naturalmente! Uno degli ingredienti più curiosi che ci arrivano direttamente da questo paradiso terrestre è l’okra, un frutto davvero originale che forse sarà capitato anche a te di scorgere tra i banchi dei negozi di alimenti etnici più forniti.

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A vedersi, però, sembra tutto fuorché un frutto e somiglia molto ad un peperoncino: la forma, infatti, è quella di un piccolo corno e il colore può essere verde oppure rosso a seconda delle varietà.

Eppure, malgrado l’aspetto, con il peperoncino ha ben poco a che vedere dal punto di vista del gusto: l’okra, infatti non è per nulla piccante e, anzi, il suo sapore è molto più vicino a quello dell’asparago che non a quello di friggitelli, jalapeños e affini.

Le origini dell’okra

Chiamata anche gombo, bamiya e quiabo, a seconda delle nazioni e della lingua, l’okra è il frutto di una pianta della famiglia dell’ibisco, originaria dell’Etiopia ma coltivata un po’ in tutte le regioni tropicali e persino in Sicilia.

Tra le aree in cui l’okra si è diffusa con maggiore successo ci sono appunto i Caraibi, dove i semi della pianta giunsero a seguito degli schiavi, insieme alle tecniche per cucinarle. Da secoli, infatti, l’okra rappresenta un alimento fondamentale nei piatti tipici della cucina cajun, creola e caraibica.Okra, l'ingrediente segreto caraibico

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Proprietà dell’okra

L’okra ha un contenuto calorico davvero bassissimo (appena 33 kcal ogni 100 g), ma è un prezioso scrigno di sostanze nutritive e vitamine che fanno bene un po’ a tutto l’organismo: vitamina A, tiamina, B6, acido folico, riboflavina, vitamina C, calcio e zinco.

Ricchissima di fibre alimentari e di composti dalle straordinarie proprietà antiossidanti, l’okra è un alleato prezioso per combattere il colesterolo cattivo, ma anche per contrastare l’attività dei radicali liberi e per rafforzare il sistema immunitario.Okra, ingrediente segreto dei Caraibi

Come usare l’okra in cucina

L’okra si può acquistare sia fresca sia in scatola e si può cucinare in moltissimi modi diversi. Mentre l’okra conservata è già pronta per essere utilizzata, prima di impiegare nelle nostre ricette l’okra fresca è necessario prima eliminare entrambe le due estremità, piuttosto indigeste, facendo attenzione però a non tagliare anche il baccello, e rimuovere l’eventuale peluria esterna con un telo da cucina.

Per evitare che l'okra risulti viscida a seguito della cottura, possiamo anche lasciarla ammollare in acqua e aceto per circa 30 minuti prima di utilizzarla. In questo modo conserverà la sua consistenza dura e croccante.

Le ricette per prepararla sono davvero molte. Tra le più semplici e veloci ci sono l’okra fresca in pastella e l’okra tagliata a cubetti e saltata in padella, che si prepara esattamente come faresti con dei peperoncini. In alternativa però, puoi anche stufarla e unirla a spezie e ortaggi come peperoni, melanzane e pomodori per un contorno dai sapori esotici.

Per chi invece ama sperimentare e giocare con i sapori, magari provando a riprodurre a casa i piatti tipici dei paesi che sogna di visitare, consiglio di provare il Gumbo, una ricetta cajun piuttosto elaborata e tipica della zona di New Orleans e della Louisiana che prende il nome proprio dall’okra (o meglio dal gombo, come viene chiamata negli USA). Si tratta di un piatto della tradizione povera simile a una zuppa gustosa preparata con roux e brodo di pesce, che mette insieme un po’ tutti gli ingredienti tipici della parte più meridionale degli Stati Uniti: gamberi, salsicce piccanti, ortaggi e l’immancabile okra. Assolutamente da provare!Come cucinare l'okra

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